Si scrive per affetto, per amore, per rendere indelebile un ricordo... si scrive per poter tenere l'anima fuori dalle tempeste della vita... si scrive perché non se ne può fare a meno...
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Le foglie quell'anno non si vestirono di colori sgargianti...
Che dire di lei…. che aveva un dolce sorriso e che I tratti del suo viso erano belli? Che domava la sua chioma con forcine di ferro e che la mattina scioglieva i suoi lunghissimi capelli per attorcigliarli in una treccia simile ad una fune.. che aveva un pudore tanto forte da allontanare da essa gli sguardi… che amava il silenzio più della confusione che per lei le parole erano superflue e che I silenzi erano oro puro…. che dire di lei che non esultava per un successo e che ogni insuccesso non fosse poi così tragicamente definitivo…. che dire che semplicemente era mia madre!
Il tempo con il suo incedere lento chiude il sipario alla memoria Tiro le tende le strappo con forza Voglio ricordare chi eri Voglio ritrovare i tratti del tuo volto Voglio risentire le tue pacate risate Voglio non perderti nelle nebbie del tempo Voglio anche soffrire far sgorgare lacrime ma voglio Ricordarti come eri Lotto con il tempo....mi fermo a riflettere su chi esso sia Un unguento che cicatrizza le ferite per proteggerci O un despota che uccide i ricordi.... Io continuo a fare a pugni con esso Per non dimenticare le pacate risate....i tratti del tuo volto.....Felice di spedire una lacrima fino al cielo Con la sommessa speranza che sia fonte di vita Per te
Quello che non ti ho detto è rimasto dentro di me come fuoco Quello che non ti ho detto scorre dentro di me come acqua torrenziale Quello che non ti ho detto oscura e illumina il mio sguardo perso Quello che non ti ho detto imprigiona la mia allegria Poi d'improvviso rammento di averti stretto la tua mano nella mia e quello che non hanno potuto le mie parole, non dette, è stato detto con l'anima con gli occhi con uno sfiorare la tua pelle che anche la mia
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